About Me

Non sono mai stata un genio della scrittura e nemmeno delle introduzioni, spero mi conoscerete meglio attraverso i miei articoli e che il mio italiano non sia troppo doloroso per i vostri occhi. Vengo cordialmente chiamata “Il Bardo Oscuro” dal mio compagno per la mia (seria) incapacità di raccontare, quindi, se qualcosa che ho scritto vi sembra bello probabilmente è epico, se vi sembra epico probabilmente è leggendario e cosi via.

Ma passiamo alle presentazioni:

Mi chiamo Sara e vivo nella provincia di Bergamo. Grazie a quella buon’anima di mia zia ho preso in mano il mio primo joystick all’età di 3 anni, non avevo idea di cosa stessi facendo ma la schermata di Solstice per Nintendo NES da allora è rimasta impressa a fuoco nella mia memoria.

Ho sempre videogiocato seppur sporadicamente ma ho iniziato seriamente con Pokemon alla sua uscita, purtroppo su emulatore, passato tramite CD-Rom grazie ai compagni delle medie e con FFIX per PS.

Sono invasata per i cartoni animati (e in particolare gli anime) da quando ho memoria. Ricordo che da bambina a furia di guardare videocassette Disney fusi il videoregistratore (e non vorrei esagerare ma mi sembra che anche il televisore andò in tilt, generando una triste nuvoletta nera e un brutto odore di circuiti bruciati).

I fumetti invece mi hanno catturata all’età di 12 anni con l’acquisto di un nr. a caso di Bakuretsu Hunter trovato all’edicola del paese. Da li è stato l’inizio della fine, volevo fare la Mangaka così andai al Liceo Artistico.

Purtroppo ero troppo presa dalle mie passioni per studiare seriamente e per una serie di strani allineamenti planetari a 18 anni mi ruppi altamente i cosiddetti e partii per la Scandinavia. Là ebbi la possibilità di vedere una categoria di Gamers che in Italia non ho avuto la possibilità di incontrare e diventai più sfegatata che mai.

Da alcuni anni sono tornata in Italia ed è bello vedere come tutte le mie passioni siano diventate parte integrante della cultura di molti laddove anni orsono erano per lo più cose “da sfigati”, spero quindi con questo blog di dare una sorta di sostegno a questa cultura, non tanto con novità che si possono trovare ovunque ma con un occhio attento ai dettagli della cultura in se e per condividere piccole scoperte che rimangono per lo più nascoste.

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